Cosa Facciamo

LE ATTIVITÀ DI ESTRAZIONE DEL MARMO RAPPRESENTANO DA SEMPRE UNO DEI SETTORI PIÙ CARATTERIZZANTI A LIVELLO REGIONALE.

Al di là dell’importante, prioritario mercato dei blocchi il cui prestigio è continuamente affermato a livello mondiale, la produzione di materiali lapidei porta all’ottenimento di enormi quantità di “scarti” (circa 3 milioni di tonnellate annue) costituiti da pietre di varie dimensioni.

Questa importante riserva, costituita da carbonato di calcio pressoché puro, attualmente non trova utilizzo se non in piccola parte ed in settori già consolidati, comportando problemi operativi in cava ed ingenti costi di smaltimento degli scarti ottenuti, con conseguenti ricadute in materia ambientale e di rischio idrogeologico.

Una nuova consapevolezza da parte degli imprenditori apuani ha portato alla decisione di gestire in proprio anche questa parte di processo produttivo, attivando tutte le sinergie possibili per il miglior utilizzo del giacimento nel suo complesso.

I Nostri Obiettivi

L’intero comparto estrattivo apuano si sta muovendo nella direzione di uno sviluppo sostenibile del processo a tutto tondo, dalla cava agli impianti di lavorazione, differenziati per tipologia di prodotto.

CMW, che ne è parte integrante, ritiene fondamentale e prioritaria l’attività di studio, ricerca, progettazione e sperimentazione condotta in proprio o avvalendosi della collaborazione di terzi, con particolare riferimento ad istituti universitari ed enti di ricerca di natura pubblica o privata, nazionali ma anche esteri.

Questi studi si stanno sviluppando in più direzioni, approfondendo la conoscenza dei materiali dal punto di vista delle caratteristiche chimico-fisiche e funzionali, dei necessari processi industriali di selezione e trasformazione e dei fabbisogni di intervento e fornitura sul territorio, per arrivare al maggior numero di possibili impieghi degli stessi.

Allo scopo, si stanno realizzando investimenti su aree da destinare allo stoccaggio e lavorazione della materia prima, con installazione di impianti per la gestione e la valorizzazione della prodotti.

Non ultimo, si prevede l’impiego di parte dei materiali – quelli non destinabili ad utilizzi industriali o tecnologici – per interventi di rimodellamento morfologico e salvaguardia del territorio apuano, con progetti di ripristino ambientale laddove ritenuto praticabile per una migliore sicurezza o fruibilità delle aree.

Queste operazioni, che già negli scopi e nei contenuti intendono portare valore aggiunto per il territorio, avranno anche una ricaduta positiva sull’occupazione, generando posti di lavoro ma anche sviluppo tecnico e culturale del contesto apuano.